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Cassina rilancia la poltrona Soriana di Tobia Scarpa

Il design elegante di Tobia Scarpa, segno formale della sua capacità di svelare l'anima dei materiali, rappresenta uno degli step chiave della disciplina contemporanea. Architetto e designer, figlio d’arte e appassionato di restauro, viene considerato un’icona dello stile italiano.

Sommario dell’articolo

  • Qualche nota biografica
  • Il design elegante di Tobia Scarpa
  • Ancora per Cassina: il letto Vanessa
  • Tobia Scarpa – l’architetto
  • Tobia Scarpa il restauratore

Qualche nota biografica

Nato a Venezia, nel gennaio del 1935, si è laureatoo in architettura allo IUAV, eccellenza culturale sua città. Parliamo di una fucina della progettazione creativa, che conosce anche i linguaggi dell’urbanistica, dell’interior, della scenografia teatrale e del fashion. Ha conseguito la laurea assieme ad Afra Bianchin, sua futura moglie e compagna di progettazione e di vita, in un sodalizio che avrà termine solo alla morte di lei, nel 2011.

Tobia Scarpa

Scorrendo il lungo elenco di brand prestigiosi con cui ha collaborato, ricordiamo, in primis, Cassina, uno dei marchi del made in Italy che meglio incarnano tradizione e stile della nostra scuola.

È un’azienda che ha avviato sinergie con firme illustri, come Charlotte Perriand, Le Corbusier, Lissoni, Magistretti, Pesce, Ponti, Rietveld, Starck, Zanuso e, ovviamente, Tobia Scarpa.

Gli Scarpa hanno lavorato, solo per fare qualche nome, con B&B Italia, Dimensione Fuoco, Estel, Flaver, Flos, Gavina, Goppion, Knoll, Maxalto, Molteni, San Lorenzo, Stildomus, Unifor e i Fratelli Testi.

Al lavoro di Tobia Scarpa, nel corso degli anni, sono state dedicate mostre importanti da musei di richiamo internazionale, come il MoMA di New York o il Louvre di Parigi. Esposto a Chicago, Los Angeles, San Francisco e Toronto, è stato protagonista al Museo d’Arti Decorative e del Design di Bordeaux, con un’esposizione sul dialogo concettuale col padre Carlo, dal titolo Dialogo sospeso.

Nei primi anni 2000, Tobia ha insegnato alla Facoltà di Design e Arti dell’Università di Venezia, dove aveva studiato in gioventù, e, nel 2008, è stato insignito del Compasso d'Oro alla carriera. Il premio conferito dall’ADI era peraltro già presente, nel suo palmarès, sin dal 1970, grazie alla poltrona Soriana di Cassina.

Il design elegante di Tobia Scarpa – tappe significative

Riassumere tutte le tappe di una carriera lunga e celebrata, come quella di Tobia Scarpa, non è certo semplice, quindi ho scelto di ricordare solo alcuni pezzi, oramai iconici, parte dalla sua produzione pluriennale.

La poltrona Soriana di Cassina

Poltrona Soriana, Cassina
 

Già menzionata in precedenza, perché legata al primo Compasso d’oro di Scarpa, la poltrona Soriana di Cassina è una seduta plasmata su curve morbide e marcate, concepita per momenti di relax in contesti suadenti e piacevoli.

Realizzata in poliuretano espanso, tecnica d’imbottitura d’avanguardia per quegli anni, espande la fodera lungo traiettorie e flessi avvolgenti.

Il designer e Cassina sono tornati più volte su questa poltrona (e sul divano omologo) per evolverne struttura e materiali in chiave ecocompatibile, grazie a un’imbottitura a biopolimeri organici, in itinere biodegradabili.

Divano Soriana

Ancora per Cassina: il letto Vanessa

Sempre per Cassina, Tobia Scarpa ha disegnato il letto Vanessa, strutturato in metallo verniciato e corredato di doghe a più strati di faggio.

Mostra un disegno raffinato e geometrie lineari, che giocano su simmetrie speculari e tese alla ricerca di linee di fuga solo accennate.

Viene proposto in colori netti, come il rosso, il bianco o il nero, che si accordano con scelte d’arredo ben definite.

Il tavolo muto per Terre di Atanor

Tavolo muto, Tobia Scarpa

Mute table è un tavolo molto elegante dal mood minimal, plasmato in legno di frassino (mono e multistrato) e marcato da un profilo in noce. Completano il progetto i coprifori di madreperla levigata e sfumata in bianco.

La realizzazione si appoggia su una tecnica tradizionale di incollaggio del legno, secondo canoni d’assemblaggio che assecondano le forme in base a principi di minima energia.

La lampada Foglio per Flos

A metà degli anni ’60, Tobia Scarpa ha ideato una lampada a luce diretta con collocazione a parete. La geometria dell’oggetto nasceva dall’osservazione della torsione di un foglio di carta, poi trasposta a una struttura d’acciaio, curvato e tagliato.

La lampada, in grado di generare suggestive alternanze di luci e ombre, è considerata ancora oggi un pezzo vintage. Alle sue periodiche riedizioni s’accompagna la vendita amatoriale di pezzi dell’epoca.

Il design elegante di Tobia Scarpa – l’architetto

Tobia Scarpa non è solo un designer d’eccezione; come architetto ha progettato fabbriche, abitazioni e spazi sociali.

Si è occupato di complessi e strutture industriali per C&B Italia e per il gruppo Benetton, oltre che di diverse case e ville, soprattutto nell’area del triveneto. Anche nell’estensione dal piccolo oggetto allo spazio arredato non cambia la sua attitudine a svelare intrinseche qualità estetiche e funzionali dei materiali utilizzati.

Tobia Scarpa il restauratore

La sua passione per progetti che spostano in una dimensione di modernità la tradizione, ha fatto sì che si occupasse anche di restauro.

Per citare qualche opera di rivitalizzazione urbana, ricordo la Loggia dei Cavalieri di Treviso – uno degli edifici più significativi di quel centro storico – e il Palazzo del Mercato Vecchio a Verona, ex sede del Comune, prossimo a Piazza delle Erbe.

Sia le sue progettazioni ex novo che i recuperi s’ispirano al rispetto della cultura e della bellezza. In una recente intervista sulle conseguenze della pandemia, Scarpa ha parlato proprio di un mondo nuovo, capace di recuperare il sapere come materia prima del vivere.

Il design elegante di Tobia Scarpa – una filosofia artigiana

Come, in parte, si evince da quanto scritto, Tobia Scarpa non si lega a un preciso filone creativo o di tendenza. La sua è un’idea di design che attraversa il tempo, camminando tra arte, cultura e scelte, nei confronti dei fruitori, che ama definire “oneste”.

Il rispetto della tradizione, in particolare dell’artigianato d’eccellenza, proietta nel futuro uno spirito progettuale che ama, rispetta i materiali e cerca di valorizzarli al meglio.

Per Scarpa, la distinzione culturale tra artigianato e industria è solo apparente. L’artigiano realizza un condensato del suo percorso, mentre l’industria lavora sulla quantità, ma, per entrambi, è essenziale la costante tensione alla qualità.

 

Paolo Servihttps://www.anughea.com
Interaction Designer / Creative Coder / Scrittore / Docente di AI for Web and Social Communication e Creative Thinking for Professional and Personal Brand presso la Fashion Academy dell'ITS Cosmo di Milano / Referente Web e Formazione presso Gros Cidac di Aosta