Uno stile senza confini, tra avanguardia e innovazione
L’arte e il design di Gaetano Pesce rappresentano uno stile unico, senza confini disciplinari. Architetto, urbanista, designer e artista di fama mondiale, sa unire tutte le discipline in un connubio di avanguardia e innovazione. Da oltre quarant’anni Pesce progetta ed espone opere pubbliche e private tra Stati Uniti, Europa, America Latina e Asia.
A ispirare il suo lavoro è il principio secondo cui il modernismo non è tanto uno stile quanto un metodo per interpretare il presente e anticipare il futuro, in cui si preserva e si celebra l’individualità. Per Pesce, i confini tra arte, design e industria non sono rilevanti. Infatti, concepisce l’arte stessa non come un oggetto da mettere su un piedistallo, ma come un prodotto, la risposta creativa alle esigenze del tempo in cui viviamo.
Poliedrico per natura, ha all’attivo una vastissima produzione di opere e progetti.
La vita
Gaetano Pesce è nato a La Spezia nel 1939 e ha conseguito la laurea in Architettura presso l’Università di Venezia nel 1963. Durante gli anni universitari ha fatto parte del Gruppo N, un collettivo che si occupava di arte programmata sul modello del Bauhaus. Dal 1962 ha intrapreso la carriera di designer, iniziando alla sua collaborazione con l’azienda C&B (oggi B&B Italia).
Nel 1972 ha preso parte alla mostra Italy, The New Domestic Landscape presso il Museum of Modern Art di New York. È proprio a New York che Pesce si è trasferito nel 1983, dando vita, tra le altre cose, alla società Fish Design.
Nel 1996, il Centre Pompidou di Parigi gli ha dedicato una grande mostra retrospettiva. Oggi le sue opere sono esposte in alcuni dei più importanti musei del mondo. Pesce è infatti presente nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou e del Louvres di Parigi, oltre che del MoMa di New York e San Francisco, del Metropolitan Museum di New York, del Vitra Museum in Germania e del Victoria and Albert Museum di Londra.
Un design libero dai canoni
La carriera di di Gaetano Pesce come designer ha preso avvio nei primi anni Sessanta. Colorato e ‘biomorfo’, il suo stile raccoglie l’eredità della cultura pop e delle nuove tendenze in campo progettuale: non più solo funzionali, oggetti e architetture sono ora liberati dalla rigidità formale. Frutto della sua prima collaborazione con la società B&B Italia è la Serie UP, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica divenute fin da subito delle icone di design industriale Made in Italy.
La più celebre della serie è il modello UP-5, ispirato alle forme sinuose delle statuette votive delle dee della fertilità. La scelta di questo riferimento non è casuale, ma si tratta di un vero e proprio manifesto a sostegno della parità di genere, in una società che ancora relega la donna a ruoli di secondo piano. La stessa serie è stata riproposta da B&B in una nuova edizione nel 2000. È invece del 2010, in occasione della celebrazione dei centocinquanta anni dall’Unità d’Italia, l’opera Sessantuna. Si tratta di sessantuno tavoli realizzati a mano con resina dipinta e assemblati con la forma dello ‘stivale’. Il progetto è stato creato per Cassina s.p.a.
Oltre ai due citati, alcuni dei più dei più famosi lavori di design industriale di Gaetano Pesce sono:
- Moloch, lampada per BraccioDiFerro (società del gruppo Cassina) (1971)
- Tramonto a New York, divano realizzato per Cassina (1980)
- Sansone, tavolo per Cassina (1980)
- Dalila I,II e III, sedie per Cassina (1980)
- I Feltri, per Cassina, accoglienti e modellabili poltrone in feltro (1987)
- Cannaregio, set di dieci sedute componibili realizzate per Cassina (1987)
- La Michetta, divano componibile per Meritalia (2005)
- L’Abbraccio, collezione realizzata per Le Fablier in legno e resina (2010)
Scultore e architetto
Progettazione e scultura sono due discipline che Gaetano Pesce porta avanti in parallelo: spesso le fonde insieme, in linea col suo approccio interdisciplinare. Fin dai primi anni ha lavorato a sculture e installazioni. Uno dei suoi ultimi lavori, in questo senso, è l’Italia in croce (2011), una scultura in cui un’Italia sanguinante è appesa alla Croce secondo l’iconografia cristiana. Come Cristo, l’Italia ha la speranza di risorgere.
In architettura, Pesce ha abbracciato la tendenza del movimento radicale, movimento sperimentale che si sviluppa tra il 1960 e il 1975 con l’intento di restituire una nuova spinta creativa a questa disciplina. Proponendo un nuovo rapporto tra forma e funzione, la tendenza si apre all’uso delle nuove tecnologie e a un tipo di funzionalità ‘teorica’ più che reale. L’elemento organico è centrale nel lavoro di Pesce, come dichiara con il suo Organic Building realizzato ad Osaka, in Giappone, nel 1993.
Docente universitario
Parallelamente all’attività progettuale e artistica, Gaetano Pesce ha anche insegnato architettura in numerose università. Tra queste si ricordano l’Institut d’Architecture et d’Etudes Urbaines di Strasburgo, la Carnegie Mellon di Pittsburgh, la Domus Academy di Milano, il Politecnico di Hong Kong, la Architectural School di San Paolo e la Cooper Union di New York City.
Fiammetta Cantini @Stiledesign. Riproduzione riservata
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